domenica 3 gennaio 2010

O7.

Caro Diario,
oggi ho fatto una cosa nuova. Ho sbagliato, sai? In realtà sapevo benissimo si sbagliare, ancor prima di farlo... eppure è stato un impulso improvviso che non im sentivo di fermare, quasi fosse un divertimento. Era come rendere giustizia ed ordine nella mia vita quotidiana. Oggi mi sono fatta del male, volontariamente. Non ho mai fatto una cosa così, in realtà. Oggi mi andava. Ero sdraiata a letto, al telefono col mio ragazzo e, quando la telefonata è finita, sono rimasta là stesa a guardare il soffitto. A domandarmi perché dovevo farlo preoccupare così. Da quando gli ho detto che il 31 Dicembre, alla festa, ho rimesso più volte la cena (non sono stata in grado di nasconderlo... non riesco a nascondergli niente,a lui), lui si è fatto più insistente, come era quest'estate, in relazione al mio rapporto col cibo. Non credenemmeno quando gli dico la verità.
Comunque - tornando al punto focale del mio racconto -, ero là che osservavo un punto indefinito del soffitto con poco interesse, quando ho portato la mia mano a giocare con la pancia, con quell'ammasso di grasso che tanto odio. E poi a muoversi di lato, come alla scoperta di un mondo, ad abbracciare quei fianchi, quelle "maniglie", così grosse, piene di lurido lardo.
Poi, sempre domandandomi "perché proprio a me, tutta questa schifo di ciccia?" sono tornata al mio punto preferito, l'anca destra. Le ossa. Quell'osso così bello che da sdraiata viene fuori, così perfetto, pulito... Lo tocavo, lo scrutavo, e volevo renderlo più visibile... ed è così che - con piena coscienza - mi sono ritrovata a farmi male darci pizzicotti, su quel punto del mio corpo... a dare pugni, graffiarlo con le unghie, renderlo sensibile... sensibile, visibile, rilevante. Mi sono fatta del male a lungo, ho continuato senza rendermi conto anche la sera a letto, ossessivamente.
Perchè? Però mi è piaciuto. Era come rendere giustizia al io corpo, punirmi per aver sbagliato, per aver ceduto, per aver ascoltato i dottori quando mi hanno riempita di cortisone sin da bambina, era vendicarmi con me stessa per aver lasciato decidere ai miei genitori, quando ero minorenne e non avevo il potere di decidere le mie cure.
Voglio vedere le ossa di quei fianchi emergere sotto a questa carne sporca.

*Milly

1 commento:

  1. Ciao Milly!
    Non ti preoccupare per il poema come dici tu :) mi ha fatto molto piacere...!
    Bhè, ahimè o per fortuna i miei genitori nn si sono mai preocc troppoo per i miei DCA..Anzi! ti diro k mio fratello maggiore mi istiga terribilmente alla magrezza estrema..
    Cmq..non ti scoraggiare..l'accettazione di noi stesse e un percorso..ce chi sceglie la strada giusta..e chi quella sbagliata..
    Posso solo dirti, che abbiamo dei limiti..ed io in passato gli ho toccati, devi stare attenta a ciò che chiedi a te stessa, xk molte volte lo otteniamo.
    Cmq..ho visto il tuo percorso..dai 71 ai 57..adesso nn so la tua altezza..però in passato io pesavo 80 KILI DI PURO LARDO..e sono arrivata ai 45 kili..per 1.76 di altezza.
    Non fare il mio errore..schiava dei miei demoni..gli amo!! e nn me ne libero più..Baci ragazza! a presto.

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